VILLA SAN MICHELE
SECONDO FRANÇOIS HALARD

Scoprite il passato storico e il presente palpabile della Villa

Catturando la radiosità delle destinazioni storiche, François Halard offre riflessioni estetiche sulla bellezza, la storia e il divino. Unitevi al fotografo e scoprite una nuova visione del Rinascimento fiorentino a Villa San Michele, a Belmond Hotel.

Nel corso della sua carriera, François Halard è arrivato a padroneggiare l'arte di catturare gli elementi naturali negli spazi artistici e in maestosi ritratti. Se le sue fotografie del defunto Cy Twombly e di Richard Avedon emanano un sentimento di franco cameratismo e tenerezza senza filtri, le sue immagini delle rinomate sculture aracnee di Louise Bourgeois testimoniano la sua idea personale di espressionismo astratto. La sua lente sembra conferire dettagli drammatici e deteriorati anche a Villa Noailles, la famosa casa modernista dove ogni anno si svolge il Festival internazionale della moda, della fotografia e degli accessori a Hyères, in Provenza.

Il suo sguardo è ancorato a un mondo dalla bellezza incantevole e dalla storia prestigiosa; per questo è stato la persona ideale a catturare la leggendaria Villa San Michele. Originariamente costruito come monastero all'inizio del XV secolo per i frati francescani, l'edificio è ricco di storia e le sue mura sono ricoperte da antichi affreschi che raccontano storie di un'epoca passata. E con Halard, ogni passo all'interno della villa porta a una nuova scoperta, un nuovo rinnovamento dei sensi. Attraverso la sua lente i dettagli rivelano un significato più profondo, amplificando l'aura cinematografica, maestosa e artistica di Villa San Michele.

Il suo viaggio inizia dalla mitica soglia della facciata. Una sfumatura di blu saturo regna nel cielo, come un divino benvenuto al suo arrivo. Al cancello, nota le imponenti mura di pietra impercettibilmente erose, che racchiudono lussureggianti giardini secolari. All'interno, Halard cerca silenziosamente il contatto umano. Gioca con luce e ombra per rivelare la bellezza senza tempo dell'hotel o cogliere la danza di due mani in movimento. Le sue foto istantanee di momenti preziosi sono casualmente sparse sotto il sole.

Nel suo libro “Fashion Eye” per Louis Vuitton, Halard ha raccontato il suo viaggio in Grecia affiancando le colonne dell'architettura antica alle scene contemporanee della vita locale. Il suo ultimo libro, “56 Days in Arles”, è un'antologia di affascinanti fotografie istantanee scattate durante il periodo di lockdown primaverile del 2020 nel suo 'hôtel particulier' nel sud della Francia. Questo tema centrale si trova anche nella sua visione fotografica di Villa San Michele, dove cattura immagini eccezionali confondendo i confini di passato e presente. Sulla terrazza de La Loggia, il conviviale ristorante di Villa San Michele, un tavolo da pranzo abbandonato attende, desideroso di sussurrare le storie intime degli ospiti che si sono ormai ritirati. La fotografia di François Halard è un segno dei tempi, un'arte con cui ricompone frammenti di una storia per reinventare una leggenda. A Villa San Michele cattura spaccati eccezionali, a metà tra passato e presente.